miércoles, 29 de septiembre de 2021

Lyme en Argentina: La situación

Mi chiamo Monica Carugatti, ho 67 anni e sono una psicologa clinica. Sono una paziente di Lyme Cronico trasmesso da una zecca in Argentina 55 anni fa.


Nel luglio del 1966 avevo 12 anni e in occasione delle vacanze invernali mi recai in campagna a circa 100 km a sud della Capitale della Argentina. Allora non avevo mai lasciato l'Argentina.

Nel tardo pomeriggio sono andata alla stalla a vedere alcuni cuccioli appena nati. Lì ne ho sollevato uno sopra il mio braccio sinistro.

La mattina dopo vedo un insetto sul mio avambraccio che non sono riuscita a rimuovere. Ricordo ancora oggi ancora l'impressione che mi fece. Alla fine una zia ha rimosso la zecca senza nessuna delle cure che oggi sappiamo dovrebbero essere prese.

Giorni dopo ho iniziato con febbre altissima e un terribile mal di testa. Il mio medico veniva a trovarmi ogni giorno e ho provato vari antibiotici per più di un mese. Un giorno mi chiede: cos'hai al braccio, ti ha morso un insetto? Era l'eritema migrans, che ho riavuto 30 anni dopo nello stesso posto.

Più tardi mi confessò: - "Non so cosa hai" - una frase che apprezzo molto a distanza di decenni. Era il momento in cui la parola del paziente contava e i medici lavoravano come medici, non come psicologi.

Non guari mai.

                                           

La malattia senza nome non mi ha dato tregua e con essa gli innumerevoli medici, decine di diagnosi e altrettante medicine.

La diagnosi di Lyme la ricevei nel 2015 de è stata per me un punto di arrivo dopo quasi 50 anni di sofferenza alla cieca.

Vivevo a tratti in Argentina e in Italia e nel 2010 mi sono ammalata di cancro al seno e dopo il trattamento di radioterapia per il tumore ho avuto una forte ricaduta del mio stato di salute generale con la ricomparsa di sintomi neurologici e una stanchezza che mi ha lasciato in situazione letto/divano. La malattia mi ha costretto a smettere completamente di lavorare.

A quel tempo un paziente di Lyme, che lo ha contratto a Rosario, in Argentina, mi consiglia di andare al Prof. Trevisan di Trieste, in Italia. Il Prof. Trevisan, al quale sarò eternamente grata, è uno specialista di Lyme con 30 anni di esperienza di lavoro in un'area endemica. Fu lui a isolare per prima volta Borrelia Burdogferi in territorio italiano, nell'Eritema migrante e nel cuore. E' stato lui ha farmi la diagnosi di Lyme.

Convegno Lyme Venezia 27 Maggio 2017 (con il Prof. Dr. Giusto Trevisan)

Il mio purtroppo non è un caso isolato con radici negli anni Sessanta ma un caso tipico che continua a ripetersi come nel 2021: contagio, ignoranza della condizione, diagnosi errate e sofferenza cieca dei malati cronici. Che l'Argentina ha zecche infettate da Borrelia è un fatto ampiamente verificato.

Cito gli studi del Prof. Nestor Stanchi 1993 e della Dott.ssa Brihuega e del suo team 1988 perché si riferiscono al mio caso, ma la presenza di Borrelia Burgdorferi in varie regioni dell'Argentina è stata documentata in molte pubblicazioni successive.

Il prof. Stanchi ha trovato anticorpi anti-BB in 15 pazienti con diagnosi di artrite nella parte meridionale della Capitale Federale, a 40 km da dove sono stata morsa io. Il Dottssa. Brihuega mostra la presenza di BB nel 23% dei cani esaminati nella città di Rosario.

Sebbene la scienza abbia fatto passi da gigante nella diagnosi e nel trattamento della malattia di Lyme, la mancanza di riconoscimento del problema lascia ai pazienti senza assistenza e ai sani senza prevenzione.


Traducción al Inglés

My name is Mónica Carugatti, I am 67 years old and I am a clinical psychologist. I have been a patient of Chronic Lyme transmitted by a tick in Argentina for 55 years.

In the month of July 1966 I was 12 years old and on the occasion of the winter holidays I went to a field, about 100 km south of the Federal Capital. I had never left Argentina then.
In the late afternoon I went to the animal shed to see some newborn puppies. There I lifted one over my left arm.

The next morning I saw an insect on my forearm that I could not remove. I still remember the impression it made on me to this day. Finally an aunt removed the tick without any of the care that we now know should be taken.

Days later I started getting a very high fever and a terrible headache. My doctor visited me every day and I tried various antibiotics for over a month. He wondered: - What do you have on your arm? Did a bug bite you? It was Erythema Migrans, which I would get again 30 years later in the same place.
Later he confessed to me- "I don't know what you have" -. Phrase that I valued a lot decades later. It was the time when the patient's word mattered and doctors worked as doctors, not psychologists.
I never healed again.

The nameless disease gave me no respite and with it the countless doctors, dozens of diagnoses and as many medicines.

The diagnosis of Lyme disease in 2015 was a point of arrival for me after almost 50 years of blind suffering.

Living between Argentina and Italy in 2010 I got sick with breast cancer and after radiotherapy treatment I had a strong relapse with the reappearance of neurological symptoms and a fatigue that left me in a bed / sofa situation. The illness forced me to stop working completely.

At that time a Lyme patient, who contracted it in Rosario, Argentina, directed me to Prof. Trevisan in Trieste, Italy who later gave me the diagnosis. Prof. Trevisan, to whom I will be eternally grateful, is a Lyme specialist with 30 years of experience working in an endemic area. He was the first to isolate Borrelia Burdogferi in Italian territory, in Erythema Migrans and in the heart.

Congress Lyme Venice May 27th 2017 (Prof. Trevisan and Dr. Richard I. Horowitz)

Unfortunately, mine is not an isolated case with roots in the 1960s but a typical case that continues to repeat itself as it is in 2021: contagion, ignorance of the condition, wrong diagnoses and blind suffering of chronic patients. That Argentina has ticks infected with Borrelia is a widely verified fact.

I name the studies of Prof. Nestor Stanchi (1993) and Dr. Brihuega and her team from 1988 because they relate to my case, but the presence of Borrelia Burgdorferi in various regions of Argentina has been determined in many subsequent publications.

Prof. Stanchi found anti-BB antibodies in 15 patients with arthritis diagnoses in the southern part of the Federal Capital, 40km from where I was bitten. Dr. Brihuega shows the presence of BB in 23% of the dogs examined in the city of Rosario.

Despite science having made giant strides in both the diagnosis and treatment of Lyme disease, the lack of recognition of the problem leaves patients without care and the healthy without prevention.

Video realizado por pacientes de Lyme en Argentina el 17 de Mayo del 2021


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